Neffa ritorna alle origini con “Canerandagio Parte 1”

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Il 18 aprile 2025 segna una data importante per la musica italiana: Neffa è tornato. Dopo oltre vent’anni passati a sperimentare con soul, R&B e pop, il poliedrico artista riabbraccia il rap con il nuovo album Canerandagio Parte 1, pubblicato per l’etichetta Numero Uno (Sony Music).
Un disco che non è solo un ritorno stilistico, ma anche un atto d’amore verso le sue radici musicali e una riflessione profonda sulla propria identità artistica.
Giovanni Pellino, in arte Neffa, è una figura chiave della scena hip hop italiana fin dagli anni ‘90.
Con i Sangue Misto ha inciso uno degli album più iconici del rap nostrano, SxM, e con lavori come I messaggeri della dopa e 107 Elementi ha contribuito a definire una generazione di ascoltatori e artisti.
Canerandagio Parte 1 è un ritorno a quel linguaggio ruvido e poetico, a quel groove sporco ma vibrante che ha reso Neffa una leggenda vivente.
L’album si compone di dieci tracce e, fatta eccezione per l’intro, tutte vantano collaborazioni con altri artisti della scena contemporanea.
Tra i nomi più in vista, Izi, Fabri Fibra, Noyz Narcos, Francesca Michielin, Guè, Frah Quintale e molti altri.
Il cuore pulsante del disco è il brano Canerandagio con Izi: una metafora potente dell’emarginazione, della libertà e della sopravvivenza.
Le sonorità spaziano dal funk al soul, passando per beat graffianti e atmosfere cinematografiche. È un album che suona come un ritorno, ma parla il linguaggio del presente.
Track by Track – Canerandagio Parte 1
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Littlefunkyintro
Un’intro strumentale in perfetto stile Neffa: groove funk, synth vintage e atmosfera sospesa. È il benvenuto nel mondo randagio dell’artista. -
TROPPAweed (feat. Noyz Narcos)
Beat sporco e liriche dirette: Neffa e Noyz raccontano l’eccesso come rifugio e perdita di controllo, con ironia e crudezza. -
Bufera (feat. Franco126)
Una ballata urbana, malinconica e introspettiva. Il flow caldo di Neffa si fonde con la voce fragile e poetica di Franco126. -
Cuoreapezzi (feat. Guè, Joshua)
Tre visioni diverse del dolore emotivo e delle relazioni tossiche. Una traccia intensa, tra romanticismo disilluso e barre affilate. -
Canerandagio (feat. Izi)
Il brano manifesto del disco: randagismo come metafora esistenziale. La voce roca di Izi si intreccia alla perfezione con il mood notturno e sincero di Neffa. -
Hype (nuoveindagini) (feat. Fabri Fibra, Myss Keta)
Uno dei brani più potenti e ironici dell’album. Un attacco lucido e sarcastico al culto dell’apparenza nel mondo digitale e musicale. -
Perdersi&ritorno (feat. Frah Quintale)
Sound morbido e testi riflessivi: una dichiarazione d’identità e di rinascita. Frah Quintale aggiunge il suo tocco intimo e malinconico. -
Miraggio (feat. Joan Thiele, Gemitaiz)
Una traccia dalle atmosfere sognanti, quasi psichedeliche. Le strofe di Neffa e Gemitaiz sono dense, mentre Joan Thiele porta leggerezza e magia con il ritornello. -
Argiento (feat. Lucariello, STE)
Ritmi mediterranei, dialetto e denuncia sociale: un pezzo che unisce Napoli e Milano in una vibrazione potente e cruda. -
Tuttelestelle (feat. Ele A, Francesca Michielin)
Chiusura delicata e ispirata. Il messaggio è di speranza e bellezza nonostante il caos: le voci femminili aggiungono luce all’ultima notte randagia.
“Il cane randagio non è solo un simbolo di solitudine. È la forza di chi si muove da solo, ma non ha mai smesso di cercare qualcosa di vero.” — Neffa, intervista esclusiva a Rolling Stone Italia
Canerandagio Parte 1 non è un disco nostalgico. È un’opera viva, che dialoga col presente e guarda al futuro. Neffa dimostra che il rap può invecchiare bene, può crescere senza perdere la sua forza espressiva. E lo fa con la naturalezza di chi non ha bisogno di rincorrere trend, perché è stato lui stesso a crearne.
Un’edizione speciale per i fan
L’album è disponibile su tutte le piattaforme di streaming, ma anche in formato fisico, con versioni limitate da collezione. Tra queste spicca il vinile “sparkle” autografato, in esclusiva sul Sony Music Store.
Con Canerandagio Parte 1, Neffa non solo torna, ma riafferma il suo ruolo nella musica italiana. E lo fa da cane randagio, sì — ma con il morso, la voce e l’anima di sempre.