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Israele ha ordinato la chiusura definitiva di sei scuole gestite dall’UNRWA a Gerusalemme Est, colpendo duramente il sistema educativo palestinese e lasciando oltre 800 studenti senza un luogo dove studiare.
La decisione, attuata giovedì 8 maggio, ha costretto i bambini a lasciare le classi in anticipo, gettando nell’incertezza genitori, insegnanti e dirigenti scolastici.
Le sei scuole chiuse si trovavano nei pressi del campo profughi di Shufat e in altri quartieri palestinesi. Erano gestite dall’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite che fornisce servizi essenziali a milioni di rifugiati palestinesi nei territori occupati, inclusa l’istruzione.
Le autorità israeliane sostengono che gli istituti operassero senza licenza e diffondessero contenuti antisemiti — accuse sempre respinte con forza dall’agenzia.
La chiusura rientra in un’escalation di tensioni tra Israele e l’UNRWA, che si è intensificata dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 e la successiva guerra a Gaza.
A gennaio 2025, Israele ha vietato del tutto all’UNRWA di operare sul proprio territorio, compresa Gerusalemme Est, zona che lo Stato ebraico considera parte della propria capitale, ma che la comunità internazionale riconosce come territorio occupato.
Tra le testimonianze più toccanti c’è quella di Layan Ramadan Nataheh, studentessa della Shufat Basic Girls School: “Quando ho salutato gli insegnanti e sono andata ad abbracciarli, ho iniziato a piangere. Non so dove studierò adesso.”
Anche i genitori sono in apprensione. Temono che i figli, per raggiungere altre scuole, saranno costretti a superare ogni giorno checkpoint militari pericolosi e affollati — e molti non hanno nemmeno i permessi per farlo.
Il portavoce delle Nazioni Unite, Farhan Haq, ha condannato la chiusura, definendola una violazione del diritto internazionale e ribadendo che le strutture dell’ONU sono inviolabili.
Il Commissario Generale dell’UNRWA, Philippe Lazzarini, ha parlato di “atto grave e inaccettabile”, avvertendo che l’irruzione di forze armate all’interno di scuole e centri educativi ONU rappresenta una minaccia diretta agli studenti e al personale.
Dure le reazioni internazionali. Il Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, ha denunciato l’uso della forza contro strutture educative, ricordando che le leggi israeliane non possono prevalere sugli obblighi internazionali.
Anche il Ministero degli Esteri palestinese ha accusato Israele di voler cancellare l’identità palestinese attraverso l’imposizione del proprio sistema scolastico a Gerusalemme Est.
Organizzazioni per i diritti umani, governi occidentali e osservatori internazionali hanno espresso preoccupazione per il futuro dell’istruzione palestinese nella città contesa.
L’UNRWA ha ribadito il proprio impegno a continuare a fornire servizi ai rifugiati, chiedendo alla comunità internazionale un’azione urgente per proteggere il diritto all’istruzione e garantire il rispetto delle norme internazionali.