Ponte Morandi, inaugurato il Memoriale per le vittime del crollo

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Ponte Morandi, ‘Il Memoriale’ per ricordare le vittime del crollo
“È stato molto emozionante. Vedere la camera immersiva è stato veramente toccante, come volevamo che fosse. Per noi è stato difficile stare lì: siamo stati in silenzio e quando siamo usciti ci siamo abbracciati.”
Queste sono le parole di Egle Possetti, presidente del Comitato Ricordo Vittime di Ponte Morandi, al termine della visita privata al Memoriale dedicato alle 43 vittime del disastro del 14 agosto 2018.
Le emozioni di quella giornata rimangono indelebili per i familiari delle vittime, che hanno avuto l’opportunità di visitare per primi il luogo della memoria prima che fosse aperto al pubblico e alle autorità.
La struttura del Memoriale sorge nell’area dove una volta si trovava la pila 9 del viadotto crollato, simbolo di un tragico evento che ha scosso profondamente la città di Genova e l’intero Paese. La visita, fortemente voluta dalle famiglie delle vittime, è stata un momento intimo e carico di significato. Come ha sottolineato la Possetti:
“Noi potremo essere più sereni rispetto a sei anni fa, ma non potremo essere mai più felici.”
Parole che rivelano l’intensità del lutto e la consapevolezza che, nonostante il tempo, la ferita resterà sempre aperta.
Un memoriale pensato dai familiari
La realizzazione del Memoriale non è stata solo un atto simbolico, ma un processo che ha visto il coinvolgimento diretto dei familiari delle vittime.
L’intento era quello di costruire uno spazio che potesse rendere giustizia alla memoria di coloro che hanno perso la vita e allo stesso tempo sensibilizzare il pubblico sui temi della sicurezza e della prevenzione.
Il Memoriale è suddiviso in quattro grandi aree, ognuna delle quali rappresenta un momento cruciale della storia del viadotto e del tragico crollo.
La prima area è dedicata alla costruzione del viadotto, con immagini storiche che risalgono agli anni ’60, quando iniziò la sua realizzazione. La seconda area, la più toccante, è la “stanza immersiva”: qui i visitatori sono completamente avvolti dalle immagini e dai suoni del disastro. Il boato del crollo, accompagnato dalle drammatiche immagini in 3D, colpisce visceralmente, facendo rivivere con intensità il momento della tragedia.
La terza area del Memoriale è una riflessione sui numeri del processo che ha seguito il disastro, l’importanza dei reperti e degli studi che hanno permesso di ricostruire l’accaduto, mentre la quarta e ultima area è un omaggio alla natura. Si trova una serra con diverse piante, alcune delle quali provengono dalla storica collezione dell’orto botanico di Genova, simbolo di resilienza e rinascita.
Un messaggio di speranza e memoria
Nel ricordare le vittime, il Memoriale non si limita a conservare la memoria di un evento tragico, ma intende anche promuovere un futuro di prevenzione e consapevolezza. Come ha affermato la presidente del Comitato:
“Noi ci auguriamo che questo possa diventare in futuro anche un centro studi su vicende simili a questa.”
Un desiderio che, oltre a onorare la memoria delle vittime, si propone di educare le generazioni future sull’importanza della sicurezza nelle infrastrutture e sulla necessità di imparare dagli errori del passato.
Il Memoriale di Ponte Morandi è quindi un luogo di memoria ma anche di speranza, un luogo che, pur nel rispetto del dolore, vuole guardare avanti, affinché una tragedia del genere non si ripeta mai più.
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