Alessandro Basciano, per la Procura l’ex della Codegoni deve essere arrestato

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Secondo la Procura di Milano Alessandro Basciano è persona pericolosa e in grado di reiterare una condotta persecutoria nei confronti della ex compagna, Sophie Codegoni. La decisione è arrivata decorsi i 10 giorni previsti per fare ricorso, la Procura milanese ha chiesto che il deejay ligure sia sottoposto alla misura restrittiva degli arresti domiciliari
I fatti sono abbastanza noti, Basciano è stato arrestato il 23 novembre scorso in virtù di una denuncia sporta da Sophie Codegoni, che lo accusava di comportamenti vessatori nei suoi confronti, nonché di minacce e atti persecutori. Il deejay è stato rilasciato meno di 48 ore dopo, alla fine dell’interrogatorio di convalida del fermo, in quanto la ex compagna aveva ritirato la denuncia, azione che la Codegoni sostiene di non aver mai fatto. Fatto sta che in assenza di querela secondo quanto riportato dall’articolo 612 bis del codice penale che riguarda proprio gli atti persecutori, non è possibile procedere.
Alessandro Basciano è rimasto comunque indagato a piede libero, non gli sono stati applicati provvedimenti restrittivi quali divieto di avvicinamento o braccialetto elettronico proprio perché in assenza di denuncia decade qualsiasi forma di prescrizione o restrizione nei confronti di un cittadino. Non si sa per quale vizio procedurale dalle verifiche fatte giovedì scorso dopo l’interrogatorio della Codegoni, davanti al pubblico ministero Antonio Pansa e all’aggiunto Letizia Mannella, che dirigono le indagini, è emerso che quanto dichiarato da Sophie corrisponde a verità.
Ma a prescindere da qualsiasi forma procedurale sbagliata, ciò che ha spinto i giudici a fare ricorso presso il Tribunale del riesame per chiedere gli arresti domiciliari nei confronti di Basciano, è stato il lungo interrogatorio della ex fidanzata, che tra le altre cose avrebbe prodotto ai giudici oltre 3000 messaggi pieni di insulti e minacce partiti dal cellulare di Basciano, che secondo i giudici denotano una grave pericolosità dell’individuo e portano a ritenere, per i gravi elementi scaturiti dall’indagine, che il deejay possa tornare a ripetere una condotta criminosa nei confronti di Sophie.
La donna è spaventata, ha paura per la sua vita e per la sua incolumità. Uno stato di terrore che ormai la accompagna da un anno, allorché Basciano la ha strattonata, umiliata e minacciata in pubblico, da allora la Codegoni ha dichiarato, portando prove ai magistrati, di essere stata spiata e seguita nei suoi spostamenti tanto da essere dovuta ricorrere a farsi scortare dai bodyguard.
E’ probabile inoltre che oltre alle dichiarazioni della Codegoni, a convincere i giudici a procedere con la richiesta di domiciliari nei confronti di Basciano, sia stato anche il comportamento dello stesso una volta uscito dal carcere. Il deejay ha assunto un atteggiamento tale di svilimento e diffamazione della ex compagna sui social e in alcune interviste televisive, tale da fare sottendere una sorta di vendetta mediatica nei confronti della ex.
Nell’intervista web rilasciata a Fabrizio Corona, il deejay sembra indirettamente confermare le accuse della Codegoni, racconta di movimenti della medesima, di incontri con conoscenti, tutti elementi che lasciano immaginare che Basciano abbia perpetrato l’opera di controllo e di vessazione nei confronti della ex per i quali lo si accusa.
Cosa potrà accadere adesso? I tempi della giustizia sono lunghi, nelle prossime settimane il Tribunale del Riesame o al limite la Cassazione, dovranno pronunciarsi sul ricorso fatto dalla Procura, dopodiché, qualora il ricorso fosse accolto, Basciano sarà costretto agli arresti domiciliari.
Nel frattempo c’è una persona, a detta dei giudici, potenzialmente pericolosa in circolazione e senza alcuna restrizione, le donne denunciano, ma la giustizia è lenta e presenta scappatoie tali da non tutelare stati reali di pericolo, basti pensare che l’arresto di Basciano il 23 novembre 2024, è avvenuto a un anno dalla denuncia della Codegoni, depositata il 9 dicembre 2023. Se i tempi sono questi è naturale che tante donne abbiano paura di denunciare, il pericolo corre più veloce della legge.
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