Il Principe Andrea in esilio: Re Carlo III toglie titoli e residenza, la monarchia prende posizione
#image_title
Scandalo Epstein: il principe cacciato dalla Royal Family. Cosa Succederà Ora?
La monarchia britannica ha (finalmente) fatto pulizia. In una mossa senza precedenti che rompe con la cautela del passato, Re Carlo III ha avviato il procedimento formale per la revoca di trattamenti, titoli e onorificenze del fratello minore, il Principe Andrea.
Un comunicato di Buckingham Palace, diffuso a seguito delle nuove e pesanti ripercussioni legate alla pubblicazione del libro postumo di Virginia Giuffre, ha messo un punto fermo sull’annosa questione che macchia da anni la reputazione della Royal Family.
“Le loro maestà desiderano chiarire che i loro pensieri e la loro massima solidarietà sono stati, e rimarranno, rivolti alle vittime e ai sopravvissuti di qualsiasi forma di abuso”, si legge nella nota, un messaggio inequivocabile di solidarietà verso le vittime dello scandalo sessuale che ha coinvolto Andrea e l’ex finanziere e pedofilo Jeffrey Epstein.

Fine dei privilegi: titoli e Royal Lodge in bilico
La decisione di Carlo III è una netta presa di distanza dal Duca di York. Non solo il principe sarà d’ora in avanti conosciuto come Andrea Mountbatten-Windsor, ma gli viene anche revocato l’uso del Royal Lodge.
La nota di Palazzo ha annunciato la disdetta formale del contratto di locazione di 75 anni, obbligando Andrea a un trasferimento forzato in una residenza privata alternativa.
Questo gesto non è solo simbolico: ha implicazioni legali e pratiche enormi. Sebbene Carlo III possa privare Andrea di onorificenze come il titolo di Cavaliere dell’Ordine della Giarrettiera, la rimozione del suo titolo di Principe richiede un Atto parlamentare, come quello che portò al Titles Deprivation Act del 1917, pur in un contesto storico incomparabile.
La strada è tracciata, e il re è determinato ad agire, spinto anche dalle pressioni dell’opinione pubblica e dalla ferma volontà del Principe William, notoriamente intransigente sullo zio.
L’ombra della reggenza: il posto nella linea di successione
Nonostante la perdita dei titoli, Andrea rimane per ora all’ottavo posto nella linea di successione al trono. Un aspetto che, pur sembrando irrilevante data la sua posizione, nasconde un potenziale – seppur improbabile – rischio di reggenza.
In base al Regency Act, se William dovesse succedere a Carlo prima che il primogenito George compia diciott’anni, e se il fratello minore Harry (che vive fuori dal Regno Unito) non potesse ricoprire il ruolo, Andrea sarebbe il primo adulto idoneo per la reggenza.
Per revocare questa posizione, servirebbe il consenso di tutte le Nazioni del Commonwealth, un protocollo complesso utilizzato l’ultima volta solo per l’abdicazione di Edoardo VIII nel 1936.
Per il momento, il Palazzo non ha fornito indicazioni in merito alla rimozione dalla successione, procedendo con cautela un passo alla volta.

Il futuro di Andrea e l’esilio a Sandringham
Dopo che si era diffusa l’indiscrezione di un possibile trasferimento a Frogmore Cottage, i rumors più recenti indicano che Andrea sarà “esiliato” a Sandringham, la residenza reale nel Norfolk.
Pare che sarà raggiunto dall’ex moglie, Sarah Ferguson, la quale perderà di conseguenza il diritto di fregiarsi del titolo di Duchessa di York, che deteneva nonostante il divorzio.
Le figlie della coppia, Beatrice ed Eugenie, manterranno invece i loro titoli di Altezze Reali e Principesse, in quanto figlie del figlio di una regina.
Questa decisione storica, che arriva dopo anni di tentativi da parte di Andrea di negare le accuse, è stata accolta con soddisfazione.
Sigrid McCawley, legale di Virginia Giuffre, ha dichiarato a US Weekly che questo è un “punto di svolta”, un momento decisivo portato dal coraggio della sua assistita, e che serve come “lezione per tutti, per ascoltare, sentire e credere alle vittime di abusi”.
La monarchia ha chiuso un capitolo doloroso e necessario.
