Il Commissario Montalbano: ascolti record con le repliche e il veto di Zingaretti. Ci saranno nuove puntate?
#image_title
Chi pensava che l’inesorabile scorrere del tempo e le “infinite” repliche avrebbero portato il Commissario Montalbano nell’oblio si sbagliava di grosso. La serie TV ispirata ai romanzi di Andrea Camilleri, anche a distanza di anni dalla prima messa in onda, si conferma un fenomeno televisivo senza precedenti per la televisione italiana.
L’ultimo ciclo di repliche su Rai 1, partito per celebrare i cento anni dalla nascita del ‘papà letterario’ di Montalbano, continua a macinare ascolti record, dimostrando una fedeltà del pubblico e un appeal che travalica le mode e la frammentazione dei palinsesti dell’era digitale.
Dati da capogiro per Rai 1
I numeri parlano chiaro e sono oro colato per la Rai. L’episodio La rete di protezione, andato in onda mercoledì 29 ottobre, ha incollato al televisore ben 2.772.000 spettatori, raggiungendo uno share del 17%. Solo 24 ore prima, martedì 28 ottobre, Salvo amato, Livia mia aveva raccolto 2.594.000 spettatori e il 16,4% di share, riuscendo persino a battere la concorrenza agguerrita, come la popolare soap turca.
Questi risultati sono un trionfo per le repliche e dimostrano come Montalbano sia rimasto un punto fermo per milioni di italiani, un’àncora nel palinsesto televisivo che sbaraglia fiction e programmi inediti. Il ciclo si concluderà martedì 4 novembre con la replica de Il metodo Catalanotti, un addio che, ancora una volta, promette di essere un successo in termini di audience.

Il sogno della Rai si scontra con l’ostacolo Zingaretti
Davanti a un successo così clamoroso, la domanda sorge spontanea e si fa sempre più pressante tra i fan e ai piani alti di Viale Mazzini: ci saranno nuove puntate inedite?
La Rai, comprensibilmente, spinge in questa direzione, sognando un ritorno in grande stile del suo Commissario di punta. Anche il produttore della serie, Carlo Degli Esposti, si è espresso in passato a favore di un seguito, incoraggiato dagli ultimi romanzi di Camilleri ancora non adattati per la TV.
Tuttavia, c’è un ostacolo, un “dettaglio proibitivo” che, finora, ha frenato ogni ipotesi di prosecuzione: Luca Zingaretti.
L’attore, che ha plasmato l’icona televisiva di Salvo Montalbano, è sempre stato categorico. Dopo la scomparsa di Andrea Camilleri nel 2019 (il creatore letterario) e di Alberto Sironi (lo storico regista della serie, mancato poco dopo), Zingaretti ha più volte espresso la sua profonda riluttanza a proseguire il progetto senza le “due anime” fondamentali che lo hanno reso grande.
Per l’attore, andare avanti senza il genio creativo di Camilleri e la visione registica di Sironi non avrebbe più lo stesso senso e lo stesso rispetto per l’opera originale.

Il dilemma: ascolti vs. etica artistica
Si è creato, di fatto, un vero e proprio braccio di ferro: da una parte, il desiderio fortissimo del pubblico e gli interessi economici e di palinsesto della Rai; dall’altra, la ferma posizione etica e artistica di Luca Zingaretti.
Solo il tempo potrà sciogliere questo dilemma e dirci se, per Montalbano, le repliche rimarranno l’ultima testimonianza del suo successo, o se il sogno di nuove indagini lo riporterà un giorno a Vigata, seppure senza Camilleri e Sironi.
