Mario Gregoraci rinviato a giudizio per maltrattamenti, atti persecutori e lesioni nei confronti della ex compagna. L’avvocato della vittima: “Tristi gli attacchi social alla mia assistita”
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Per la Procura di Catanzaro, Mario Gregoraci è responsabile dei fatti di cui lo accusa la sua ex compagna, Rosita Gentile, lo riportano Ansa e Corriere della Sera. La donna dopo 12 anni di soprusi, maltrattamenti e violenze ha deciso di denunciare, l’uomo che ha amato incondizionatamente e che ha sempre sperato che cambiasse rendendosi conto del male che le stava procurando. Botte, minacce, offese e umiliazioni fino ad arrivare a colpirla in gravidanza e a farle perdere il figlio che portava in grembo e che l’uomo non desiderava. Violenze, umiliazioni e lesioni refertati dai sanitari, che la donna dopo aver denunciato ha voluto rendere pubbliche in una intervista rilasciata a Calabria7 e di cui abbiamo rivelato i particolari nei giorni scorsi (qui)
Mario Gregoraci, padre della showgirl Elisabetta, comparirà il prossimo 5 novembre davanti al gup del Tribunale di Catanzaro per rispondere dei reati di cui lo si accusa, perpetrati nei confronti di Rosita Gentile dal 2012 al 2024, avvenuti secondo la Procura, anche in presenza della figlia minore dell’uomo. Gregoraci secondo la Procura titolare del procedimento, avrebbe posto in essere condotte persecutorie nei confronti della ex compagna, anche dopo la fine della relazione, pedinandola e controllandone gli spostamenti.

Il giudice per le indagini preliminari ha nel frattempo disposto il divieto di dimora a carico di Mario Gregoraci nei comuni di Davoli e Soverato. Rosita Gentile intanto, che ha esortato tutte le donne a denunciare gli atti di violenza chiedendo a tutte le vittime di unirsi, ha ricevuto come risposta duri attacchi social, da donne che dimenticando la solidarietà femminile la hanno attaccata accusandola di volersi fare pubblicità.
Le parole del legale di Rosita Gentile
L’avvocato Fabio Tino, difensore di Rosita Gentile, è intervenuto sulla vicenda per chiarire in una nota quanto sia triste assistere sui social ad attacchi nei confronti della sua assistita trasformata da vittima in carnefice: “Non si può parlare semplicisticamente di dichiarazioni unilaterali o di semplice deteriorarsi del rapporto tra Gregoraci e l’ex compagna – ha scritto il legale – poiché il sacrosanto diritto di difesa va bilanciato con un’informazione trasparente e coerente”.
L’avvocato ha poi precisato: “È necessario inoltre mantenere un sano equilibrio tra il diritto di difesa dell’indagato e la sua presunzione di innocenza, che sicuramente va tutelata in questa fase senza però dimenticare la tutela della dignità della persona offesa, che se ha inteso rendere pubblici alcuni fatti va rispettata e non trasformata in carnefice. È triste, invece, assistere sui social ad un certo tipo di attacchi rivolti alla presunta vittima, tacciata di volere cercare una visibilità che nessuno di noi vuole ottenere in questi termini”.

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